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Della disonestà intellettuale

8 luglio 2010

John Stuart Mill e Harriet Taylor Mill

In questo paese di cioccolatai, che vive ancora all’ombra di Croce, la disonestà intellettuale sembra la regola.

Il pensiero totalitario, quello basato sui giochi di parole di Hegel che Marx farà suoi, sembra non aver mai fine.

Un caso di pensiero totalitario  l’ho potuto osservare negli ultimi tempi su una questione direi materiale che apparentemente non dovrebbe dar adito a discussioni metafisiche: la costruzione dell’aeroporto a Viterbo.

Che lo si costruisca è affettivamente questione metafisica.  Semplicemente lo si costruirà se servirà a Roma. Punto.

Ma, a parte questo, la cosa più fastidiosa non è chi critica la sua realizzazione. C’è chi si oppone alla sua costruzione con argomentazioni razionali, con dati, con falsificazione delle proposizioni di chi l’aeroporto lo vorrebbe.

Ma c’è anche chi semplicemente fa una delle cose che John Stuart Mill in On liberty definiva coma una scorrettezza assoluta: screditare non le proposizioni dell’avversario ma l’avversario stesso.

Per alcuni chi vuole l’aeroporto a Viterbo è semplicemente disonesto e connivente con la Mafia. O chissà con quale altra organizzazione criminale. Insomma un modo disonesto, ideologico per aver ragione alla radice.

A questi signori verrebbe da rispondere con le stesse argomentazioni. C’è qualcuno che vorrebbe, come è sempre stata, la Tuscia isolata. Radicalmente priva di prospettive. Sì, perché in queste condizioni sì che si favoriscono i poteri criminali.

Argomenti che non intaccano i pensatori totalitari. Perché per loro il mondo è costituito da due ordini di entità ontologiche gli uomini (loro) e i non uomini (gli altri).

E si sa gli uomini sono onesti qualunque cosa facciano. Come dire che il fascismo, nero o rosso che sia, in Italia non ha mai fine. E il pensiero laico fa sempre fatica. Nonostante Mill…

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  1. pelosi
    13 luglio 2010 a 15:23 | #1

    Niente da dire, sono riflessioni condivisibili. Il problema è che nessuno si preoccuperà ne di leggerle, di rispondere e neanche di rifletterci. La politica oggi, come la società, ha il pensiero corto guarda solo agli interessi a breve e quindi l’aereoporto, la trasversale, la fiera non sono cose che hai politici viterbesi interessano, in fondo anche la gente è disincantata e non ci crede piu’ …

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