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Se la centrale ce l’hai sotto al culo…

29 aprile 2011

Una manifestazione antinucleare

Ci stanno rubando l’informazione e perfino la logica.

In questi giorni di dibattito sulle centrali nucleari, si avvera una delle previsioni del movimento antinuclearista degli anni Ottanta. E va ricordato che quel movimento ebbe il suo cuore proprio nella Maremma e a Montalto in primis, dove si voleva costruire una centrale nucleare che fu bloccata dal referendum.

L’analisi, più che la previsione, diceva, in pratica, che la tecnologia nucleare è “ontologicamente” incompatibile con la democrazia.

Per il semplice fatto che i cittadini non devono sapere quali sono i reali pericoli e non devono sapere se e quante volte si è sfiorata la catastrofe.

Il caso del Giappone è una conferma dell’ipotesi. Le informazioni stanno venendo fuori a pezzi e bocconi. Nessuno in Giapppone sa veramente se l’insalata che sta mangiando è commestibile e tutti noi non sapremo mai se i pesci che mangiamo sono radioattivi.

Fin qui cose già dette.

La questione che più sconvolge in questi giorni è come la tecnologia nucleare riesca persino a stravolgere la logica.

La logica classica aristotelica, basata sul principio di non contraddizione.

Proprio mentre in Giappone la catastrofe ecologica sta mostrando tutta la sua distruttività.

La lobby filonucleare, l’ambientalista Chicco Testa per primo, ci spiega che, insomma,  tanto le centrali ci sono e sono ai nostri confini e allora tanto vale costruirsele qualcuna sotto al culo.

Una logica che fa acqua da tutte le parti, quando in Giappone ognuno misura non i chilometri ma i centimetri di distanza dalla centrale di Fukushima. E ogni centimetro in più dà qualche per cento in più di possibilità di sopravvivenza e di non avere bambini con tumori al cervello o altro. Come è accaduto a Chernobyl.

Non basta. Il buon Testa, e non solo, non fa che equiparare le conseguenze delle altre fonti di energia stracciando qualsiasi ragionamento logico.

Sì perché il danno e gli incidenti nelle centrali nucleari hanno questo piccolo difettuccio: hanno conseguenze di rango praticamente infinito e soprattutto sono sulle spalle dei nostri figli e nipoti.

Le scorie ancora nessuno sa cosa farci e la radiottività di alcuni isotopi decade in centinaia di migliaia di anni.

Come dire: oggi io sto al caldo e uso il mio ipad, del futuro chi se ne frega,  saranno cazzi di mio nipote.

Tutto questo senza considerare l’aspetto economico, che, se si tiene conto delle scorie e dello smantellamento degli impianti, fa dell’energia nucleare una delle fonti più costose e per giunta limitata nel tempo.

Ultima argomentazione dei nuclearisti e di Chicchino (Testa) nostro che va smontata: chi è contro le centrali sta valutando la cosa sotto l’effetto dell’emozione. Viene detto a ogni pie’ sospinto.

Abbiamo già visto quanto siano razionali i ragionamenti che non tengono conto di un pericolo sostanzialmente raro ma infinito.

Ma poi chi lo dice a Chicchino nostro che le emozioni non fanno parte  del ragionamento.

Se la nostra specie è sopravvissuta lo deve certo anche in parte ai lobi frontali, ma forse se fossero mancati il sistema limbico egli strati bassi del cervello, la specie si sarebbe già estinta da tempo.

Come dire che le emozioni sono il frutto di una selezione naturale che, oggi insieme alla razionalità, ci hanno portato qui dove siamo. E’ quindi del tutto irrazionale non tenerne conto.

Le emozioni fanno parte di un a priori sedimentato in milioni di anni di evoluzione e non lo si può buttare a mare.

Con buona pace di Chicchino & C.

Ora che il governo vuole mettere in atto una vera e propria truffa politica impedendo non solo di celebrare il referendum, ma di dare la possibilità di informare i cittadini secondo quanto previsto dalla legge (il referendum formalmente è ancora in piedi e la Tv di Stato dovrebbe per legge allestire confronti tra le parti contrapposte), è tempo di riprenderci la logica e la razionalità.

Per finire, pochi lo sanno, ma Marco Pannella da giorni è in sciopero della fame per ottenere l’informazione sul referendum che la legge prevede.

Beh, la notizia va fatta girare se non si vuole perdere quel prezioso, testardo e vecchio bisonte della politica che ha tentato per tutta la vita di istillare principi liberali a una nazione incredibile come l’Italia.

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  1. Victor
    30 aprile 2011 a 21:57 | #1

    Oggi mi sono preso la briga di fare due conti e cercare di capire quanto costa agli italiani la gestione delle scorie nucleari delle centrali disattivate e guarda un po’ che ti scopro

    1. Le scorie vengono gestite dalla ditta francese Areva. Ovviamente la ditta e’ francese per puro caso.

    2. La voce A2 (oneri nucleari) della bolletta che ognuno di noi paga ogni mese, sono triplicate dal 2007.

    3. Attualizzato ad oggi, il riprocessamento delle scorie ci costa 4 miliardi di Euro. Pagato con le nostre bollette elettriche.

    Mi domando e vi domando, con 4 miliardi di Euro, quanti aeroporti di viterbo, impianti di depurazione dell’arsenico per l’acqua, asili nido, incentivi all’agricoltura e all’occupazione gli italiani si sarebbero potuto regalare ?

    victor

  2. Atomino
    30 aprile 2011 a 10:41 | #2

    Una volta mi presi la briga di misurare la radioattività nel tinello di casa mia. Misi dei bei carboni attivi ad assorbire aria e dopo un paio di giorni portai il tutto in un laboratorio specializzato.
    Misurai che nel tinello di casa, nella centralissima viterbo si misurava una radioattività che se la medesima stanza fosse situata in una centrale nucleare, l’accesso sarebbe stato consentito solo con lo scafandro e tutti i mobili, il televisore,le tende, la foto di mia nonna sarebbero stati rifiuti nucleari contaminati per migliaia di anni. Povera nonna!
    Il problema nucleare è complesso come metter su una squadra vincente. Fantastici italiani, popolo di navigatori, allenatori e di esperti di energia.

  3. Francesco Scialacqua
    29 aprile 2011 a 17:21 | #3

    Sulla questione nucleare la cosa che più mi disgusta è che nei media di massa, ma in particolare nella TV di Stato, a parlare sul nucleare non sono persone che sanno quello che dicono, ma politici che parlano a loro convenienza. Per un argomento poi così delicato e complesso anche la rete inizia ad essere uno strumento debole per poter entrare fino in fondo nella materia in quanto per capirne di nucleare bisogna avere competenze specifiche.
    L’incidente di Fukushima dimostra sostanzialmente che l’uomo non è ancora in grado di gestire a distanza di decine di anni la fusione a caldo e che la maggiore sicurezza delle centrali di nuova generazione deriva principalmente dall’utilizzo di dispositivi e materiali sempre più avanzati. Si racchiude il nocciolo in tre recipienti invece che due, si fanno pareti in cemento più spesse, ma resta il fatto che in caso di disastro la centrale diventa inavvicinabile ed inizia a vivere di vita propria. Si generano esplosioni di idrogeno, i reattori iniziano a fare la pipì in mare, il nocciolo fonde generando un brodino che scende inarrestabile per gravità e non resta altro che dare notizie rassicuranti per placare l’opinione pubblica, tanto le radiazioni sono incolori insapori ecc.. Nessuno dice che per Fukushima sono sicuramente morti molti operai che hanno prestato i primi interventi. C’è poi da dire che non si conoscono nemmeno tanto quali sono gli effetti della contaminazione. In televisione si parla di di radiazioni 100, 1000 volte sopra il normale. In pratica la mortalità aumenta probabilisticamente all’aumentare della radiazione assorbita! Ma dai? Considerate che in caso di contaminazione la decisione sulla nostra vita o morte coincide per gli scienziati alla probabilità di ottenere un certo numero di testa o croce lanciando ripetutamente una monetina. E’ questo un gioco che vi interessa? A me no.
    Parallelamente c’è una vera e propria corsa alla realizzazione di sistemi a fusione fredda che non richiedono temperature e pressioni così elevate da poter generare fenomeni incontrollabili. Per gli altri stati la vera gara alla ricchezza è arrivare a mettere per primi le mani su questa nuova tecnologia, piuttosto che inventare una centrale nucleare di quarta, quarta.5, quinta generazione.
    Ma si sa che il nostro paese non è più quello di un tempo ed ora aspiriamo a fare concorrenza alla Cina, copiando prodotti. Quindi mandiamo ingegneri italiani non a lavorare in laboratori di fisica nucleare, ma in trasferta in Francia a copiare dai nostri cugini come si costruiscono le centrali nucleari.
    Nell’unico esame di Economia che ho sostenuto nel mio corso di laurea mi hanno insegnato poche cose, ma una me la ricordo bene: per avere un vantaggio competitivo si deve puntare all’innovazione del prodotto e del processo. A me sembra che i nostri strateghi puntino a copiare più che a innovare.

    Al referendum andiamo a votare. Sarei anche disposto a mettermi nelle mani della scienza, ma non in quelle delle lobby e della pura politica.Sentire la Prestigiacomo parlare di nucleare mi terrorizza.

  4. daniela
    29 aprile 2011 a 15:56 | #4

    Caro Nicolaccio, ma quanti anni hai? io che sono più matura, ricordo quando tanti anni fa, con il sindacato bloccammo la super strada da Montalto di Castro per non far costruire la centrale nucleare. Tu dove eri? E poi anche dei politici non puoi fare di tutta un’erba un fascio!, Carlo Galeotti ha ragione, questa è l’ennessima truffa che ci viene propinata, affinchè il referendum, che tra l’altro include altre cose molto importanti non si faccia. Almeno questo lo hai capito? Ha ragione Pannella, perchè le informazioni di legge sul referendum non vengono date, forti del fatto che che forse nessuno andrà a votare. Intanto incominciamo a dare tutti i dettagli, e se la gente vuole bene ai propri figli e ai propri nipoti, a votare al referendum ci andrà pure con le stampelle.
    A Nicolaccio svegliati!!!
    daniela

  5. Victor
    29 aprile 2011 a 15:13 | #5

    Il nucleare e’ antieconomico, e’ qualsiasi analisi seria costo/profitto per KW prodotto lo puo’ facilmente dimostrare. Per cui per la comunita italiana che lo deve pagare e’ un investimento illogico.

    Allora perche’ si vuole fare ? Facciamo delle ipotesi:

    1. La Francia detiene una buona parte del debito pubblico italiano. Supponiamo che ci dica: ” cari italiani, io compro il debito pubblico se vuoi ci date in cambio gli appalti sulle centrali nucleari”.

    2. Un enorme business per pochi noti.

    3. A pagare sono sempre e solo gli italiani.

    4. L’italia e’ a rischio maremoti ? pare ce ne sia stato uno a messina agli inizi del 1900…

    Dopo le ipotesi, una sola certezza: se provano a mettermi una centrale nucleare a qualche km dai miei figli, mi metto in aspettativa senza stipendio, a costo di mangiare patate per mesi, e per costruirla dovranno incatenarmi, ……

    In gioco il futuro delle generazioni a venire (i.e. i nostri figli). E su questo non vi sono affari che possano tenere. Altro che aspetto emozionale….

  6. Nicolaccio
    29 aprile 2011 a 12:46 | #6

    Ma come mai che Pannella più fa lo sciopero della fame e più ingrassa? Ora che il popolo ha deciso che il nucleare non lo vuole, voi politicanti del cazzo cercate di dividervi quei meriti che non avete! Forse non vi siete accorti, ma ci avete rotto i coglioni, non siamo tutti fessi, siamo soltanto schifati da voi!

  7. Alessandro
    29 aprile 2011 a 4:36 | #7

    Caro Galeotti
    in questo paese non mi stupisco piu’ di nulla
    hai perfettamente ragione ma tanto coi referendum ci si puliscono il culo come se ben ricordi quello del finanziamento ai partiti politici….
    Quindi che dire o noi popolo di coglioni italiani ci svegliamo e mettiamo questi governanti dove devono stare (nelle campagne a pascolare le pecore, con tutto il rispetto per i pastori) altrimenti le scorie ce le mettono a monterazzano….
    Un saluto Alex

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