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Arresti domiciliari per uno degli imputati, liberazione immediata per gli altri
Rissa allo stadio, gli ultrà gialloblù patteggiano
Viterbo - 6 agosto 2010 - ore 13,20

Gli oggetti sequestrati ai tifosi coinvolti nella rissa
- Rissa allo stadio, gli ultrà gialloblù patteggiano.

Si è concluso con un patteggiamento per tutti gli imputati il processo per direttissima che vedeva coinvolti i 20 ultrà della Viterbese, arrestati la sera del 4 agosto, dopo la rissa con i tifosi pisani.

L'udienza, iniziata questa mattina alle 9, si è prolungata fino alle 12,30.

Alla fine il giudice del tribunale di Montepulciano ha accolto le istanze di patteggiamento presentate dai legali Luca Mecarini e Remigio Sicilia, difensori degli imputati.

17 di loro hanno patteggiato sei mesi di reclusione. Otto mesi per due dei tifosi, in virtù dei loro precedenti, e 11 mesi e 25 giorni per uno degli imputati, gravato da un provvedimento Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) emesso, recentemente, nei suoi confronti.

Quest'ultimo, inoltre, è l'unico degli imputati per il quale il giudice ha disposto la misura degli arresti domiciliari. Liberazione immediata, invece, per tutti gli altri.

Ai 20 ultrà è stato notificato un nuovo Daspo. Per i prossimi due anni non potranno seguire le partite della Viterbese allo stadio.

Il pm Bono aveva proposto pene più aspre, partendo dai 14 mesi di reclusione. Ma gli avvocati Mecarini e Sicilia sono riusciti a ottenere che non fosse contestata l'ipotesi di danneggiamento e lesioni. L'unico capo di imputazione del quale si è discusso è stato, quindi, quello di rissa aggravata.

E in corso di valutazione da parte della Questura di Siena la posizione dei 5 minori denunciati in stato di libertà, per quanto riguarda il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive.

Il Questore di Siena ha, inoltre, disposto l’allontanamento dei 20 ultras dal Comune di Montepulciano, per un periodo di 3 anni, rimandandoli ai luoghi di residenza con foglio di via.

I soli a essere stati fermati, la sera del 4, dopo gli scontri allo stadio Acquaviva di Montepulciano, sono stati gli ultrà gialloblù, venti arrestati e cinque denunciati.

I disordini sono scoppiati prima del fischio d'inizio della triangolare tra le formazioni di serie D Pisa, Viterbese e Hinterreggio.

La tifoseria viterbese si trovava fuori dallo stadio, quella pisana all'interno. Prima sono volati insulti e grida. Poi una ventina di ultrà pisani sono usciti dallo stadio. Lo scontro con i viterbesi, in tutto una trentina, è stato inevitabile.

Come accertato dalla polizia di Siena, la tifoseria aveva con sé dodici caschi, un martello, una tavola di legno, un ferro di cavallo, un fumogeno, coltelli, tirapugni e bastoni.

All'arrivo delle forze dell'ordine i tifosi sono scappati, dopo che per sedare gli animi sono stati sparati alcuni colpi in aria da parte degli agenti della polizia e dei carabinieri. Ma una decina di viterbesi sono stati rintracciati subito e poco dopo altri sono stati fermati.

All'interno dello stadio la partita è proseguita e i giocatori non si sono accorti del caos all'esterno.

Nessuno tra i feriti è stato portato in ospedale. Solo un poliziotto si è fatto medicare al pronto soccorso.

Uno scontro tra supporter della Viterbese e del Pisa era già avvenuto quattro anni fa, nel 2006.


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