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Massimo Fattorini interviene sul problema degli ospedali
Si deve pensare al bene dei pazienti
Viterbo - 8 agosto 2010 - ore 17,45

Massimo Fattorini
Riceviamo e pubblichiamo - Con l’uscita del decreto Polverini sulla razionalizzazione della sanità nel Lazio, ho avuto modo di leggere numerosi interventi sulla chiusura degli ospedali o meglio sulla razionalizzazione delle strutture ospedaliere presenti in provincia di Viterbo.

Vorrei aggiungere il mio contributo alla discussione,essendo medico della Asl Vt da 32 anni ed avendo lavorato in successione all’ospedale di: Montefiascone, Orte, Tarquinia, Viterbo, Ronciglione.

Quando cominciai la mia professione come chirurgo-generale all’ospedale di Montefiascone, oltre gli ospedali attualmente esistenti, erano funzionanti con i reparti di Medicina, Chirurgia e P.S anche l’ospedale di Orte, Bagnoregio, Vetralla e Ronciglione.

Allora la concezione del piccolo ospedale da parte del cittadino era completamente diversa. Era sufficiente un bravo chirurgo ed un bravo clinico per avere un buon ospedale.

Nel corso degli anni pur essendo ancora importante il valore del primario si è sempre data più importanza alla tecnologia (costosissima) per creare reparti d’elite.

Quindi non è ipotizzabile creare tanti piccoli Belcolle per quel politicante o sindacalista che ancora lotta per l’ospedale sotto casa sperando in attrezzature costosissime magari donate da qualcuno e destinate ad essere sottoutilizzate.

Gli stessi cittadini che manifestano per l’ospedale di condominio sono gli stessi che appena possono si spostano, prima a Terni adesso al Sant'Andrea o al Gemelli per le più svariate patologie.

Quando lavoravo nei piccoli ospedali mi sono reso conto che il cittadino probabilmente non trovava tutto,ma che pacchia per il dipendente; straordinari senza controllo con pagamento a piè di lista, turni continui più o meno necessari e stipendi nettamente superiori a quello di belcolle con un decimo del lavoro.

L’ importante era far vedere che l’ ospedale funzionava ed alla prossima tornata elettorale il presidente della Usl che era sempre un politico sarebbe stato premiato con i voti.

Un esempio che sembra un aneddoto. All’ospedale di Orte c’era un dipendente che effettuava due reperibilità di 24 ore nello stesso giorno con doppia remunerazione e vi assicuro che anche se l’episodio risale a più di venti anni fa il giorno era sempre di 24 ore e non di 48 per tutti i comuni mortali ma non per quel dipendente.

Il periodo delle vacche grasse è tramontato siamo di fronte ad alcune scelte fondamentali,anche perche’il presidente Polverini è commissario della sanità laziale ed è obbligata ad un piano di rientro dal deficit credibile, altrimenti il 1 gennaio non verranno sbloccati dal governo fondi aggiuntivi che stanno in altri capitoli di bilancio, indispensabili anche per garantire gli stipendi ai lavoratori delle Asl.

Da notare che questo decreto è molto simile al decreto Montino presentato dalla ex giunta di sinistra della Regione Lazio e ritirato in fretta e furia dopo il caso Marrazzo visto che eravamo in periodo elettorale. Quindi la razionalizzazione della sanita’ e’ obbligatoria indipendentemente dal colore politico.

A tal proposito mi ha favorevolmente colpito l’analisi del consigliere regionale e mio amico Francesco Battistoni il quale finalmente ha espresso un pensiero chiaro sul futuro della sanità viterbese dopo anni di ignavia politica con comportamenti da struzzo in chi era deputato al controllo anche con un mandato elettorale.

Quindi ben venga la trasformazione dei piccoli ospedali con il potenziamento delle strutture ambulatoriali e domiciliari nei distretti con funzione di filtro per l’ospedale centrale che deve assolvere alla domanda sanitaria dei cittadini senza sprechi.

Un’altra diatriba nasce tra pronto soccorso e primo soccorso. Venti giorni fa stavo al poliambulatorio di bolsena ed ho potuto parlare con un paziente che mi ha raccontato la sua odissea. Il giorno precedente alle 19 si era presentato al p.s. di acqua pendente con un dolore toracico.

Il medico aveva effettuato un elettrocardiogramma,ma non essendo in grado di interpretarlo lo aveva inviato via fax a Viterbo, una lunga attesa poi il responso probabilmente non ha niente ma domani mattina venga a belcolle per ripetere tutto
La mattina dopo lunga attesa a viterbo nuova visita ed invio a bolsena per essere visitato dal cardiologo di distretto.

Vorrei fare una domanda a chi legge quest’articolo (a cosa è servito presentarsi ad Acquapendente?). Quindi basta alle scelte che prima individuano l’amico da premiare e promuovere poi il reparto.

Basta alle micro strutture complesse create solo per sistemare l’amico degli amici. Basta ai reparti doppi o tripli quando probabilmente non ne serviva neanche uno. Basta ai reparti vuoti che spesso si auto mantengono addomesticando i dati di utilizzazione che nessuno ha il coraggio di analizzare.

Sì alle strutture private a completamento e perché no in competizione con le strutture pubbliche;i monopoli portano sempre danni. Basta agli incentivi a pioggia che premiano tutti e non premiano nessuno. Non dimentichiamo mai che il benessere dei lavoratori della sanita’ e’ importante ma più importante è il benessere dei pazienti.

Massimo Fattorini


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