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Nepi - Interviene l'ex sindaco Mauro Giovanale
Farmacia, subito un consiglio comunale specifico
Viterbo - 8 agosto 2010 - ore 16,00

Mauro Giovanale
Riceviamo e pubblichiamo - La questione della farmacia comunale di Nepi, che in questo periodo è salita agli “onori” delle cronache, mi vede chiamato in causa da Franco Vita.

Ritengo pertanto di dover esprimere la mia opinione, visto che in consiglio comunale dopo essere stato chiamato in causa non mi è stata data l’opportunità di replicare.

Certamente una caduta di stile da parte della maggioranza consiliare, comportamento che secondo me è stato voluto per non chiarire i fatti.

Innanzitutto ritengo giusto e corretta la convocazione di un consiglio comunale specifico sull’argomento, quindi se realmente si vogliono affrontare i fatti si devono discutere in consiglio comunale, la ritengo l’unica sede istituzionale nella quale discutere i problemi dell’unica società partecipata del Comune di Nepi, come ho già richiesto nella seduta del consiglio comunale del 29 luglio scorso.

Se c’è la volontà di chiarire, come dice Franco Vita, convochi un consiglio comunale sull’argomento. Inoltre credo che sia opportuno costituire una commissione d’indagine, come previsto dallo Statuto comunale e dal Regolamento del consiglio, per appurare le reali responsabilità sull’accaduto.

Purtroppo in questa occasione ho dovuto constatare una totale scorrettezza nei miei confronti, soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione dei fatti, che non può prescindere dalla documentazione, visto che stiamo parlando di fatti accaduti ben sei anni fa.

Per la cronaca, a seguito della richiesta di chiarimenti ho chiesto la documentazione in due fasi a maggio 2010 e giugno 2010, documentazione che non mi è stata fornita fino al 29 luglio 2010, mentre invece Franco Vita, ha inviato l’esposto alla Procura e alla Corte dei conti il 2 luglio, chiamandomi in causa e non dandomi così la possibilità di difendermi con la documentazione da me richiesta e che, ricordo, mi è stata fornita solamente il 29 luglio.

Quindi ben 27 giorni dopo l’invio dell’esposto, come risulta dagli atti in mio possesso. Ho ritenuto comunicare pubblicamente ai miei concittadini le mie ragioni, perché sono il primo a richiedere verità e giustizia.

Voglio sgomberare il campo dalle illazioni e dalle congetture che alcuni personaggi in questi giorni stanno divulgando nel paese mettendo in dubbio alcuni capisaldi del mio modo di fare politica, che sono la correttezza, il rispetto delle regole e la trasparenza.

Mauro Giovanale
Consigliere comunale Psi


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