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Sergio Insogna, consigliere comunale Pd
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Riceviamo e pubblichiamo - Ogni tanto qualcuno scopre l'acqua calda.
Certo, in una città dove anche questa risorsa naturale sta diventando o è diventata già un monopolio di qualcuno, questo fatto può forse rappresentare un aspetto positivo.
Dicevo che ogni tanto, a fronte di numerose, circostanziate e pubbliche lamentele esternate non dai soliti consiglieri di opposizione, che sono sempre tacciati di strumentalizzazione politica e catastrofismo amministrativo, ma da tanti cittadini che amano la loro città e ne chiedono il giusto rispetto amministrativo, urbanistico, economico e la dovuta attenzione da parte di chi da decenni ne conduce le sorti e ne condiziona la vita quotidiana; a fronte di esigenze strutturali consolidate negli anni e che magari stanno trovando la tardiva risoluzione; ogni tanto salta fuori qualcuno che a nome di quest'amministrazione scopre... l'acqua calda, e magari sottolinea le ovvietà dell'azione amministrativa.
Dire che quest'amministrazione sta lavorando per riqualificare la città significa anche dire che qualcuno l'ha squalificata e ha permesso il suo lento degrado.
Singolare e significativo il fatto che da quindici anni comandano e governano politicamente (male, secondo il mio modesto parere) loro, e alcuni di loro sono presenti fisicamente da quindici anni nell'amministrazione.
Applaudire e osannare, dopo decenni di inattività, il fatto che si stanno realizzando lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria come un eccezionale evento cittadino, e a seguito di ciò i cittadini dovrebbero essere grati e riconoscenti a chi li sta realizzando, dopo anni aver patito disagio e degrado, mi sempre davvero il massimo.
Sarebbe stato più giusto dire: abbiamo fatto il nostro dovere, scusate il ritardo.
Secondo alcuni si dovrebbe gratificare od incensare chi avrebbe dovuto e deve fare queste cose che appartengono alla normalità dei doveri di rappresentanza e di delega popolare. Per cui niente di eccezionale e fuori dal normale.
Noi amministratori ci dobbiamo applicare per soddisfare e risolvere i problemi della città sia quelli economici che quelli strutturali, questo è l'obiettivo principale e vincolante del nostro mandato elettorale.
Ci sono diversi modi di vedere, interpretare e magari vivere la politica e il rapporto con i cittadini, visti per lo più in una sorta di assistenzialismo politico e/o referenzialità nei confronti di chi amministra.
Dal mio punto di vista è preciso dovere politico, etico e civile gestire bene la cosa pubblica da parte chi è stato delegato a farlo dagli stessi cittadini, ma questo fatto rappresenta la normalità e l'equità della gestione non l'eccezionalità dell'evento amministrativo.
Nella politica e nell'amministrare esiste anche un aspetto importante e fondamentale che riguarda la progettualità, la creatività e la iniziativa politica -amministrativa, che esula dalla normale amministrazione, tendenti a migliorare le condizioni economiche, strutturali e di vivibilità della città, il cercare nuovi percorsi e realizzare nuove idee di sviluppo, l'ipotizzare nuove prospettive e risorse che siano a sostegno della economia cittadina e delle famiglie che ne hanno tanto bisogno.
Magari di questi e altri impulsi innovativi si potrebbe vantare la politica e chi amministra, a fronte di risultati positivi raggiunti o da raggiungere a medio termine.
Ma a Viterbo di progetti e di iniziative di questo tipo non c'è alcuna traccia amministrativa.
Siamo ben lontani purtroppo dalla paventata e sbandierata riqualificazione del centro storico di Viterbo, e aver chiuso tardivamente il traffico ed effettuare rimozioni forzate è un aspetto importante ma marginale rispetto a un progetto serio, scrupoloso e concreto di recupero del nostro patrimonio storico, culturale e anche economico.
Aspettiamo da anni progetti in merito e non risoluzioni a macchia di leopardo che rappresentino la contingenza o gli umori del momento.
Va affermata una autentica cultura e una reale vocazione, entrambe tese alla valorizzazione del centro storico, con fatti e non parole o magari evitando contraddizioni amministrative (vedi Valle Faul data in gestione esclusiva per alcuni mesi nei prossimi quattro anni, questo fatto potrebbe essere d'impedimento o compromettere l'effettuazione di previsti lavori di riqualificazione non avendone il Comune la piena disponibilità... e questo è solo un esempio di altre situazioni contraddittorie riguardanti la questione centro storico).
Si può dire che tutto va bene, ma poi i fatti sconfessano questa affermazione. Come dire che tutto va male può essere sconfessato da altri fatti, per cui io credo che dovremmo essere tutti noi amministratori (io per primo) più sobri e più concreti, magari pensare ed essere consapevoli che i nostri cittadini non hanno il classico anello al naso...
Sergio Insogna
Consigliere Comunale Pd
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