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Oreste Massolo |
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- Ancora una riflessione sull'aeroporto di Viterbo.
Credevo di aver alcune certezze: gli scali low cost sono tutti ubicati lontani dalle città perché, in caso contrario si configurerebbe una concorrenza sleale nei confronti delle compagnie aree che si servono di grandi scali sopportando così costi maggiori, ma offrendo un servizio di gran lunga migliore e più comodo.
Ciampino va ridimensionato per gravi problemi di inquinamento ed anche di sicurezza, essendo diverse abitazioni ricadenti addirittura nel cono di volo.
La individuazione di Viterbo come nuovo scalo in grado di ridurre i voli su Ciampino fu compiuta dal ministro del Governo Prodi, Bianchi, sulla base di parametri oggettivi, stilati dall'Enac, Ente nazionale per l'aviazione civile, che aveva messo a confroto altri possibili siti.
Queste certezze vacillano terribilmente dopo aver appreso da un articolo a firma di Giorgio Gentili del Sole24 ore, che la "soluzione razionale ed europea" per il nuovo scalo è Fiumicino e se così non sarà è colpa dei politici che, per ragioni di consenso, vogliono imporre la Città dei Papi, ma ad una condizione che i costi per le necessarie ed indispensabili infrastrutture (collegamenti veloci con la Capitale) non siano folli.
Mi sarei aspettata una presa di posizione quanto meno dell'assessore Bartoletti, che invece si è limitato a riassumere quanto contenuto nel famoso articolo del Sole24 ore, ignorando completamente la dirompente affermazione sulla soluzione razionale ed europea di Fiumicino.
Perché una cosi clamorosa "svista"? Non so dare una risposta, essendo Bartoletti un esperto quanto mai attento.
Ho letto comunque sul Corsera - e la notizia la giro all'assessore - che Aeroporti di Roma, la società che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino, oltre ad aver deciso un drastico ridimensionamento degli investimenti, ha cooptato l'amministratore delegato di Edizione, Gianni Mion, come consigliere del gruppo Benetton
Mi giungono voci insistenti che i Benetton abbiano acquistato terreni adiacenti lo scalo Leonardo da Vinci; sono solo voci, ma spiegherebbero bene la soluzione razionale ed europea.
A pensar male talvolta si indovina!
E dire che a dicembre del 2007 fu annunciata l'apertura al traffico civile entro tre anni dell''aeroporto di Viterbo sul quale avrebbero dovuto essere delocalizzati definitivamente i voli low-cost operanti a Ciampino.
Campa cavallo che l'erba cresce!
Oreste Massolo
PS: la nota non rappresenta un giudizio favorevole per lo scalo a Viterbo, ma vuole solo cercare di capire quale manovre e quali giuochi si svolgono attorno all'aeroporto, in cui tanti cittadini hanno creduto e credono come possibilità di occupazione e come occasione di sviluppo.
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