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Angela Birindelli, assessore all'Agricoltura
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- “Il Fagiolo Cannellino di Atina è il 19esimo prodotto della Regione Lazio a ottenere un riconoscimento comunitario. Un risultato importante che premia le realtà produttive locali che investono sulla qualità e sul proprio territorio”.
Lo dichiara l’assessore regionale alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali, Angela Birindelli.
Il Fagiolo Cannellino di Atina si aggiunge agli undici prodotti Dop e sette Igp già approvati. Inoltre il Lazio può vantare 367 prodotti tradizionali e altri sei prodotti Dop e due Igp in fase di riconoscimento.
“Un patrimonio di assoluto livello – aggiunge la Birindelli – dal quale la Regione Lazio vuole ripartire per dare una nuova immagine e un nuovo impulso all’intero comparto agricolo e agroalimentare regionale”.
Il fagiolo Cannellino di Atina è un ecotipo locale. La sua peculiarità è quella di avere un epicarpo tenero e deliquescente al palato dopo la cottura.
Il fagiolo cannellino di Atina non necessita di essere messo a bagno e richiede un tempo di cottura (cottura alla prima acqua) piuttosto breve: da inizio ebollizione a cottura completata 40-55 minuti.
Molteplici sono le testimonianze storiche in merito al fagiolo cannellino di Atina la cui tecnica colturale, tutt’ora praticata dai coltivatori locali è dettata dalla loro esperienza secolare.
Tra le fonti storiografiche citiamo: Il Demarco nel 1811 definisce il Fagiolo cannellino di Atina di ottima qualità. Il Cirelli nel "Il Regno delle due Sicilie" (Vol.III 1855/60) fornisce dati statistici molto significativi sulla produzione agricola del 1853, e fra questi menziona la produzione del Fagiolo cannellino di Atina dell'Agro di Atina pari a 2500 tomoli annui.
Nel 1883 nei magazzini della casa Visocchi, nel comprensorio di Atina, erano conservati circa 16 tomoli di fagiolo cannellino di Atina.
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