:::::
   
Logo TusciaWeb Tutto low cost
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Corriere2000|
Tutto viaggi


Viterbo - Provincia - Interviene Lino Rocchi (Rdb)
"Non è impossibile sistemare i precari, ma Meroi lo vuole?"
Viterbo - 4 agosto 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Il 3 agosto Meroi ha incontrato una delegazione dei precari per illustrare e condividere le proposte dell'amministrazione provinciale con i diretti interessati, un passo avanti concreto.

Quali sono queste proposte? L’illuminato presidente oltre al famigerato concorsone ha poi chiesto “aiuto” (…..sono aperto a vostre proposte ed a quelle delle organizzazioni sindacali) ai precari stessi.

Ma non si era imbarcato più volte in “viaggi della speranza” a Roma presso la Funzione Pubblica e l’Aran?

Non doveva aver studiato e analizzato il problema da ogni suo lato?

Noi riteniamo che abbia posto le domande sbagliate alla Funzione pubblica, oppure che le abbia interpretate in una lingua straniera.

Perché non si fa spiegare come si sistemano i precari dal suo corrispondente Presidente della provincia di Frosinone Antonello Iannarilli?

Grazie ad una sollecitazione della Usb, ad una mentalità aperta, ed ad un formale accordo con tutte le organizzazioni sindacali, il presidente della provincia di Frosinone ha trovato soldi, spazio, e norme per sistemare tutti e 230 precari della sua provincia, visto che Meroi e Iannarilli sono dello stesso partito, io suggerirei al caro Marcello di fargli una telefonata!

I precari della provincia di Viterbo, (co.co.pro, interinali, tempi determinati, coop.sociali, ecc), sono circa 130, di questi alcuni pagati con i fondi di bilancio altri con fondi europei. I loro contratti andranno in scadenza in un periodo ampio che arriva fino al 2012.

Le richieste dei precari e le nostre richieste sono semplici e chiarei: trovare tutte le strade necessarie per la stabilizzazione di tutti i tipi di precariato, ove nell’immediato sussistano difficoltà di tipo burocratico/amministrativo, l’attuale giunta si impegni al rinnovo del contratto alla scadenza per ognuno dei lavoratori precari impiegati in provincia.

Noi riteniamo quanto appena richiesto un obiettivo possibile, doveroso e necessario, visto che:

I fondi sono già presenti visto che i lavoratori sono regolarmente pagati.

L’art. 9 comma 28 del decreto legge n. 78/2010 non ricomprende gli enti locali tra le amministrazioni che devono adeguarsi ai principi di riduzione del 50% della spesa sul precariato così come confermata dalle note interpretative al decreto 78 emanate dall’Anci.

Che le risorse alla provincia di Viterbo ci siano e che sul personale la gestione sia virtuosa non dovrebbe esservi dubbio perché altrimenti le assunzioni tecnico-politiche, (addetti stampa e segreteria), recenti sarebbero del tutto indifendibili.

Allora a questo punto cosa manca ancora? Dobbiamo supporre che non c’è una vera volontà politica di riconfermare e “sistemare” definitivamente questi lavoratori?

Gli interinali hanno dei passaggi in più? Certo, ma secondo noi non impossibili, perfettamente percorribili e normativamente ineccepibili;

Si sta aspettando che gli attuali contratti giungano a cessazione per poter poi dire: non ho licenziato nessuno… è semplicemente cessato…? C’è differenza per il precario che va a casa disoccupato se viene licenziato o “cessa”?

Parliamo infine del “concorsone”. I precari hanno ben capito che il concorsone, fatto con le modalità che ha illustrato Meroi, non è una soluzione, se non come potrebbe essere un concorso in un qualsiasi ministero, noi lo abbiamo capito nel momento stesso in cui ce lo presentava, per questo non siamo intervenuti e non abbiamo dimostrato entusiasmo per la “cosa”.

Se la provincia vuole bandire un concorso, perché ha bisogno di più personale o perché qualche parte politica scalpita, è libera di farlo, ma non in nome e magari con le risorse utilizzate fino ad oggi per pagare i rapporti di precariato, né “penalizzando” gli stessi precari.

Se il concorso invece, è una “reale” necessità dell’amministrazione, potrebbe allora offrire opportunità a quanti in Italia cercano una mobilità per venire a Viterbo, per passare da un comune alla provincia, oppure permettere a tanti colleghi dell’amministrazione provinciale inquadrati nella fascia B, di concorrere per una progressione verticale dall’esterno o dall’interno per il conseguente e obbligatorio riservato.

Non ci lasciamo stupire da effetti speciali, vogliamo fatti concreti che diano finalmente stabilità ai lavoratori che da anni ormai contribuiscono al buon funzionamento della Provincia e diano una prospettiva di sicurezza alle loro oltre 100 famiglie.

Lino Rocchi
Rdb Pi


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi