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Guido Gostoli, direttore dell'ufficio commerciale della Gea Consulting
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- Gostoli e Di Nicola tornano in libertà.
E' stata annullata l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip della Procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Guido Gostoli.
Il direttore dell'ufficio commerciale della Gea Consulting Srl di Viterbo fu arrestato il 13 luglio scorso, per concorso in traffico illegale di rifiuti speciali e tossici e falso.
E' tornato in libertà il 30 luglio, dopo un periodo trascorso prima agli arresti a Mammagialla e poi ai domiciliari.
"Il tribunale del riesame ha annullato l'ordinanza perché non sussistono indizi di colpevolezza nei confronti di Gostoli - spiega il suo avvocato, Giuseppe La Bella -. Non c'è né il pericolo di reiterazione del reato, né di inquinamento delle prove. Gostoli è assolutamente pulito".
Il legale è fiducioso che si possa andare verso l'archiviazione. "Ho già chiesto per due volte un incontro con il pm Guarriello, ma non ho ricevuto risposta - afferma -. Ci riproverò a settembre, perché ritengo giusto che il mio cliente possa avere un confronto con il pubblico ministero per chiarire la sua posizione. Ben venga l'interrogatorio. Gostoli non ha nulla da nascondere".
Il direttore commerciale della società non fu l'unico a finire in manette. Oltre a Gostoli, il 13 luglio, fu arrestato anche il direttore del settore logistica della Gea Consulting di Viterbo, Davide Di Nicola. Anche lui è tornato in libertà, dopo la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
Gostoli e Di Nicola furono arrestati nell'ambito del blitz del Noe, che consentì di scoprire un traffico illecito di rifiuti che coinvolgeva sette regioni italiane: Lazio, Campania, Marche, Umbria, Toscana, Puglia e Abruzzo.
Lo smaltimento di rifiuti sarebbe avvenuto attraverso una miscelazione illecita che sarebbe stata svolta presso impianti compiacenti e società che emettevano false certificazioni.
Proprio per questo furono state sequestrate preventivamente cinque società e gli strumenti con i quali, secondo l'accusa, sarebbe stata messa in atto l'attività illecita.
I rifiuti provenienti dai 91 comuni della provincia di Frosinone sarebbero stati stoccati tutti nella discarica di Cerreto, sequestrata dai carabinieri.
L'operazione del Noe portò all'arresto di altre 12 persone, oltre a Gostoli e Di Nicola. Quattro (tra cui Gostoli) finirono in carcere, cinque (tra cui Di Nicola) ai domiciliari, due sottoposte a obbligo di dimora e tre a divieto di dimora con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip di Santa Maria Capua Vetere Antonio Baldassarre su richiesta del pm Guarriello.
Dall'inchiesta sarebbe emerso che i fanghi dei rifiuti, anziché essere trattati a norma di legge, venivano gettati nelle campagne del Casertano.
L'imponente attività di indagine è stata condotta dal capitano Pietro Rajola e dal colonnello Sergio Di Caprio, meglio conosciuto come Ultimo, dai tempi dell'arresto di Totò Riina.
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