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Viterbo - Ugo Sposetti e Angela Giovagnoli ricordano Assuero Ginebri a due anni dalla morte
Un'assenza che ancora si avverte in politica
Viterbo - 2 agosto 2010 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo - Assuero Ginebri ci ha lasciato due anni fa. Il rimpianto è grande, oltre la cerchia dei familiari e degli amici.

E’ un’assenza che si avverte nella vita politica del Viterbese. Nella provincia, nei lunghi anni di lavoro politico nel Pci, era il compagno della federazione che arrivava per l’avvio di campagne politiche e organizzative, per affrontare problemi locali o dirimere contrasti nelle sezioni.

A Viterbo si era guadagnato la stima e il rispetto dei cittadini, anche degli avversari politici, nello svolgimento degli incarichi elettivi – consigliere provinciale prima e comunale poi – per il valore delle sue battaglie, la serietà dell’impegno, la correttezza nei rapporti politici e la dirittura morale.

Assuero continuò, ben oltre la cessazione di incarichi dirigenti e di mandati elettivi, a dare il suo contributo, fino a quando le condizioni di salute glielo permisero, alla discussione politica nel partito (dal Pci al Pd). Il suo discorso era seguito in silenzio, anche nelle assemblee più movimentate e ciarliere.

Il linguaggio diretto, le analisi critiche, lo sforzo di capire e prevedere le evoluzioni e i processi in corso e sulle valutazioni condivise costruire le proposte del lavoro politico, erano tratti caratteristici degli interventi di Assuero. Non amava le sfilate e i virtuosismi oratori. Prendeva la parola quando ne avvertiva la necessità e il dovere.

La sua voce autorevole, da maestro riconosciuto, manca in città e nel dibattito della sinistra. La sua saggezza e il suo affetto mancano alle compagne e ai compagni di Viterbo.

Angela Giovagnoli e Ugo Sposetti


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