Riceviamo e pubblichiamo
- Oggi vorremmo rispondere al signor Francesco Battistoni, consigliere regionale Pdl nella giunta Polverini. Non tanto in qualità di rappresentanti di un partito politico di opposizione, ma da genitori, in riferimento ad una sua recente affermazione. E cioè, parlando della sanità nei piccoli centri della Tuscia: “è provato che presidi con bassi volumi generano sia un elevato rapporto costo/prodotto che situazioni di rischio per la sicurezza del paziente”.
Riteniamo che tale affermazione sia falsa.
Sarebbe come dire che la media piccola impresa è di bassa qualità a prescindere, o piuttosto che i piccoli agricoltori producono prodotti scadenti.
Sarebbe come dire che chi più fa meglio fa, o che solo i grandi numeri sono sinonimo di buon valore. Ebbene, esortiamo il consigliere a riflettere in merito. È proprio sicuro che ciò che è piccolo non convenga e funzioni male? O è piuttosto la sua una affermazione di mera convenienza politica? Già perché noi crediamo fermamente nell’esatto contrario.
In particolare chi le scrive, caro consigliere.
Anzi, le dirò che questa specifica questione la vorrei proprio discutere da papà a papà.
Come direbbe il suo presidente, “mi consenta”: signor Battistoni, lei sbaglia.
E a supporto di ciò, in relazione alla situazione dell’ospedale di Civita Castellana, posso dirle con piena cognizione di causa che i miei tre figli sono nati proprio lì. Senza alcuna complicazione, grazie alla grandissima professionalità del personale tutto.
Vorrei portare ad esempio quello che è successo con l’ultimo figlio, circa due anni fa.
Mia moglie, sicuramente non una principiante, non si è resa conto dell’imminenza del parto e siamo arrivati all’ospedale, da Fabrica di Roma, in appena 10 minuti. Giusto in tempo per partorire! Mi chiedo, cosa sarebbe successo se fossimo dovuti andare a Viterbo...
Avremmo fatto in tempo? Probabilmente no. Cosa sarebbe successo sig. Battistoni? Sarebbe venuto lei a sirene spiegate per portare nello stesso tempo mia moglie al Belcolle? O piuttosto avremmo dovuto improvvisare un parto sui Cimini?
Invitiamo quindi tutti quanti a riflettere seriamente su quanto stia accadendo. I presidi ospedalieri sono una conquista di civiltà. Sono la prova che lo Stato garantisce anche chi vive al di fuori delle metropoli o dei capoluoghi.
Invitiamo tutti a ribellarsi a questo modo di fare politica. Siamo alla regressione totale.
Quella della Sanità è una lotta di civiltà. È una delle sempre più diffuse circostanze in cui la disastrosa gestione della cosa pubblica risulta scaricata sulla collettività. È impensabile che debba essere il cittadino a pagare due volte per chi ha generato sprechi inauditi. Che colpe ha la cittadinanza? E i nostri figli, poi?
Invitiamo il signor consigliere Battistoni a riflettere sullo slogan della sua campagna elettorale: “con te come te”. Una contraddizione in termini. Non ci sembra proprio né che sia dalla parte dei cittadini né tantomeno che possa dirsi come tutti gli altri cittadini: forse chi guadagna 13.000€ al mese può permettersi cliniche private per curarsi. Noi miseri mortali, no.
Federico Chiovelli
Coordinamento Provinciale Idv
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