Domenico Scarlatti, nato a Napoli nello stesso anno di Bach e Händel, e morto a Madrid dopo aver trascorso metà della sua vita nella penisola iberica, è riconosciuto unanimemente come uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi.

Si distingue da tutti i suoi contemporanei per l’originalità dello stile unito a una grande inventiva, e per avere consacrato queste due rare qualità quasi interamente ad un unico strumento: il clavicembalo.

Visse, buona parte della sua vita, all’ombra della giovanissima principessa Maria Barbara di Braganza, figlia del re Giovanni V di Portogallo, quale suo personale maestro di musica. I due non si separeranno mai, neanche quando questa sale al trono di Spagna, e moriranno, malgrado la differenza d’età, a un solo anno di distanza l’uno dall’altra.

Sulla scena un unico attore narratore, Gianni Abbate nei panni di Thomas Roseingrave, un musicista irlandese che strinse un profondo legame con Scarlatti e ci racconterà i passi più salienti della sua avventurosa vita. Ma il vero protagonista di questa pièce, è Domenico Scarlatti con le sue musiche, suonate dall’affermato clavicembalista Luca Purchiaroni.

Troviamo sulla scena anche la regina Maria Barbara di Braganza, interpretata dalla ballerina di flamenco Cinzia Ana Cortejosa. La regina, infatti. oltre ad essere una virtuosa del cembalo, fu anche un’abile danzatrice. Partecipazione straordinaria di Corrado Stocchi al violino.