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Orte - In segno di protesta contro la chiusura di alcuni ambulatori del Centro salute
Consiglio comunale, la minoranza abbandona l'aula
Viterbo - 19 agosto 2010 - ore 14,00

Riceviamo e pubblichiamo - I consiglieri del centrosinistra presenti hanno abbandonato per protesta il consiglio comunale del 13 agosto.

Il motivo è stato il mancato inserimento all’odg della discussione e approvazione del documento della commissione Sanità del 19 luglio scorso, riguardante la chiusura degli ambulatori diabetologico e cardiologico presso il Centro salute di Orte, punto ripetutamente sollecitato al sindaco nella conferenza dei capigruppo.

Il documento all’unanimità esprimeva disappunto per la volontà della giunta Polverini di accorpare i servizi a Viterbo togliendoli ai comuni periferici e la scelta della Asl di VT di chiudere gli ambulatori di diabetologia e cardiologia del Centro salute di Orte. Scelta sbagliata, che non produce risparmio e provoca disagi soprattutto agli anziani, costretti a effettuare le visite altrove, con il fondato rischio di saltare i controlli.

Invitava la Asl a intervenire subito, almeno per garantire le condizioni precedenti e proponeva l'informazione e la mobilitazione della cittadinanza di Orte e degli altri Comuni interessati, esprimendo anche preoccupazioni sul futuro dell’Rsa.

Avevamo concordato la strana data per lo svolgimento del consiglio comunale, ritenendo che si dovesse operare subito ogni sforzo per evitare che i disagi delle centinaia di nostri diabetici e cardiopatici fossero dimenticati.

La motivazione della mancanza del punto in oggetto nell’odg definitivo, fornita a posteriori dal sindaco, era l’assenza per ferie dell’assessore alla Sanità e l’opportunità di rimandare l’argomento. La motivazione, perlomeno riduttiva nei confronti dei membri della commissione, non ci ha convinto. Malgrado le ferie di agosto altri sindaci del Viterbese promuovono iniziative pubbliche a difesa della loro sanità territoriale dai tagli irrazionali e punitivi operati dalla giunta regionale di centrodestra, che intanto non si vergogna di nominare ben 23 commissioni, con tanti dirigenti e presidenti, qualcuno conosciuto dai viterbesi attenti alle cronache giudiziarie.

In tempi di tagli selvaggi, temiamo che questa “guerra tra poveri” sia pagata ancora una volta dalle strutture più piccole, come il nostro Centro salute, che pure garantiva un’attività ambulatoriale rilevante (ad es: ca. 200 visite diabetologiche/mese).

L’attendismo e il silenzio certo non pagano. Tutelare un’attività ambulatoriale territoriale efficace è il contrario della demagogica e anacronistica difesa dell’antieconomico e inefficiente “ospedale sotto casa”, da superare con la razionalizzazione del Ssn, iniziata da trenta anni e mai conclusa.

Chiunque tenta di confondere le acque, risalendo a ipotetiche responsabilità del passato per giustificare attuali silenzi e connivenze, o è in malafede o non sa di cosa parla.

L’ultimo consiglio comunale ha confermato la particolarità politico-amministrativa di Orte. Da una parte c’è una maggioranza che si vanta di essere “apolitica”, pur ospitando amministratori provinciali Udc (Maggioranza Meroi) insieme ad ex della sinistra radicale ed opera con un metodo “molto sbrigativo” pur nelle more di Legge, nella gestione dei momenti istituzionali, nelle scelte urbanistiche complessive e singole e nelle modalità di affidamento di incarichi. Tutto in nome di quella “politica del fare”, certo premiata dagli Ortani alle ultime elezioni. Dall’altra un consigliere di centrodestra che esercita l’opposizione votando a favore, non solo su punti di bilancio condivisibili, o sull’iter di una variante al Prg perché i suoi predecessori lo hanno condiviso (esprimendo di avere qualche dubbio senza però specificarlo), ma anche su un Pua che a una lettura pure superficiale (se c’è stata) appare una presa per i fondelli procedurale a tutti i cittadini rispettosi delle regole urbanistiche.

Non sappiamo se l’attendismo del sindaco scaturisca da problemi tattici di rapporto con gli enti sovraordinati o se della risposta ai bisogni di salute di chi amministra semplicemente non gli interessa.

Cosa potevamo fare come minoranza se non ricorrere a questo atto di estrema protesta, sperando così di superare l’impasse e ottenere almeno la convocazione d’urgenza di un consiglio sull’argomento?

Il consiglieri di centrosinistra di Orte


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