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Viterbo - Il pienone di Ferragosto non consola albergatori e ristoratori
Crisi e il maltempo affossano il turismo
Viterbo - 16 agosto 2010 - ore 2,20

- Non bastava la crisi.

Quest'anno ci si è messo anche il maltempo a rendere ancora più nera la stagione estiva.

Lo confermano gli operatori turistici della Tuscia, per i quali il pienone di Ferragosto è solo una parentesi felice.

Il tutto esaurito del 15 non basta a riportare il trend in positivo, dopo tre mesi di magra. C'è chi si lamenta di più e chi di meno. Ma, tra albergatori e ristoratori il malcontento è corale.

"Fino al 20 abbiamo tutte le camere piene - dice la signora Giuseppina Costa, proprietaria dell'hotel Pagoda, di Montalto di Castro -. Ma non è l'afflusso di Ferragosto a fare la differenza. Il maltempo di maggio, giugno e luglio non ci ha aiutati. La pioggia ha guastato ponti e week-end e i turisti sono rimasti a casa, oppure hanno accorciato le vacanze".

Quella del turismo mordi e fuggi è la tendenza che va per la maggiore, quest'anno. Una soluzione che consente di risparmiare, senza per forza rinunciare alle vacanze. Ne sanno qualcosa Marco Moscetti e Francesco Albanese, titolari degli stabilimenti balneari San Man Marco di Tarquinia e Serni Mare di Marina di Montalto. "In spiaggia, anche a causa del maltempo, si vede sempre meno gente - commentano -. Nessuno affitta più le case per un mese, come succedeva qualche anno fa. La crisi ha dimezzato i soggiorni, che arrivano, al massimo, a una settimana. Quindici giorni è già un'utopia...".

Anche gli ospiti dell'Hotel Moderno di Bolsena optano per le mini-ferie. "I soggiorni sono polverizzati - spiega il titolare Claudio Masi -. Durano in media tre, quattro giorni. Il tempo di un week-end. Quest'anno, poi, i campeggi hanno iniziato a riempirsi dal 20 luglio. Se il tempo comincerà ora a fare le bizze, si svuoteranno prima del 20 agosto. Purtroppo ogni anno che passa è sempre peggio".

Presenze in calo anche sul lago di Vico. Quest'anno evitato come la peste dai turisti, per via dell'alga rossa, delle cercarie e dell'inquinamento. Come a dire che, dopo la crisi e il maltempo, al peggio non c'è mai fine.

"La pessima pubblicità che è stata fatta al nostro lago ci ha arrecato un danno incalcolabile - spiega Luigi Ferri, gestore dell'albergo-ristorante La Bella Venere, a Ronciglione -. Dire che la stagione è stata fiacca, è poco. Qui, anziché assumere, si licenzia. E se negli anni passati, a Ferragosto, sfioravamo i 700 coperti, quest'anno arriviamo a malapena a 400. Un disastro".

Una buona notizia arriva dagli agriturismi del Viterbese. Questi ultimi reggono bene tanto alla crisi quanto al maltempo.

A Soriano, il Parco dei Cimini, di Lorella Caporossi, ha registrato il tutto esaurito per Ferragosto, dopo un'estate, tutto sommato soddisfacente.

Addirittura l'agriturismo Campo Antico ha visto crescere le prenotazioni del 50 per cento.

"Per il 15 siamo al completo - afferma, con una punta di orgoglio, il proprietario Antonio Carullo -. Non ci possiamo proprio lamentare: quest'anno i clienti sono aumentati. Se avessimo avuto qualche camera in più, l'avremmo sicuramente riempita". Un dato in controtendenza con il tracollo generale, che apre uno spiraglio di luce in un'estate decisamente buia.


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