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Tarquinia - Carabinieri - Minacciavano di fare una carneficina
Armati di accetta e coltelli seminano il panico nel camping
Viterbo - 16 agosto 2010 - ore 14,10

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- Un gavettone di troppo e scoppia la rissa.

E' successo ieri pomeriggio, a Tarquinia, dove due uomini armati fino ai denti e in preda ai fumi dell'alcol, hanno seminato il panico in un camping.

La bagarre è iniziata quando i due, padre e figlio, sono stati sfiorati da un gavettone lanciato da un bambino.

E' bastato questo a scatenare la loro ira. I due uomini si sono scagliati sul piccolo, non esitando ad alzare le mani.

"Se non la finisci ti squartiamo come un capretto", gli avrebbero detto, mentre il bimbo, in lacrime, chiedeva aiuto alla madre. Dalle parole sono poi passati ai fatti, allungando qualche ceffone al ragazzino, sempre più impaurito.

Non contenti, padre e figlio hanno iniziato a inveire contro i clienti del camping, brandendo un'accetta e due coltelli e minacciando di fare una carneficina.

Il primo a intervenire è stato un militare in borghese, ospite del camping, che ha cercato di bloccare i due. Ma solo dopo l'arrivo di tre pattuglie dei carabinieri padre e figlio sono stati fermati, disarmati e strappati a un sicuro linciaggio da parte degli ospiti che, in attesa delle forze dell'ordine, avevano cercato di dare una lezione ai due.

In caserma, padre e figlio sono stati identificati come A.B., 65enne di Bari, e M.B., 41enne residente a Roma, entrambi pluripregiudicati, sotto l'effetto dell'alcol e, proabilmente di sostanze stupefacenti.

I carabinieri li hanno arrestati per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, detenzione abusiva di armi (un coltello a scatto), porto illegale di strumenti atti a offendere (un'accetta e un coltello da cucina), lesioni personali, rifiuto di fornire le proprie generalità.


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