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Mauro Mazzola, sindaco di Tarquinia
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- "Fare chiarezza sul futuro dei fondi Por destinati ai grandi attrattori culturali".
Lo chiede il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola rivolgendosi al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e all’assessore regionale alla Cultura, Arte e Sport, Fabiana Santini.
"Da settimane si rincorrono voci insistenti sulla possibilità che i finanziamenti garantiti dai Programmi Operativi Regionali per la valorizzazione delle aree archeologiche etrusche possano essere bloccati – prosegue il primo cittadino –. Per questo motivo ritengo opportuno che la Regione Lazio comunichi se tali indiscrezioni siano prive di fondamento o corrispondano a realtà e, quindi, se le determine della concessione dei finanziamenti non siano più valide.
Una mancata elargizione dei fondi comporterebbe un notevole ridimensionamento dell’opera di recupero e promozione dei siti etruschi presenti sul territorio di Tarquinia, di cui la necropoli dei Monterozzi costituisce il fiore all’occhiello, essendo stata riconosciuta dall’Unesco, nel luglio del 2004, Patrimonio dell’Umanità.
Giova inoltre ricordare la recente eccezionale scoperta di una tomba con tracce di pitture (le più antiche mai trovate) durante la campagna di scavi avviata dall'Università degli Studi di Torino e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale, coordinata da Alessandro Mandolesi, nell'area della Doganaccia.
Il patrimonio storico e artistico lasciato in eredità dagli etruschi può costituire perciò un eccezionale volano per lo sviluppo della città, soltanto se si sarà in grado di renderlo fruibile al grande pubblico.
Per farlo occorrono progetti validi e risorse. In merito al primo aspetto il Comune ha fatto ampiamente la sua parte, presentando iniziative di qualità per valorizzare i siti archeologici.
A riguardo del secondo, la Regione Lazio deve mantenere gli impegni presi e garantire la copertura economica. In caso contrario, l’amministrazione seguirà tutte le vie consentite per impedire una decisione che penalizzerebbe Tarquinia e danneggerebbe in modo gravissimo il suo sistema culturale".
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