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Tarquinia - Università Agraria - Il consigliere Gentili chiama in causa la Polverini
Abbattimento barriere architettoniche, la Regione ci ignora
Viterbo - 11 agosto 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Nonostante un ordine del giorno votato all’unanimità da parte del Consiglio dell’Università Agraria, in cui si richiedeva l’intervento urgente da parte delle Istituzioni, Regione in testa per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ancora nessuna risposta dopo oltre un mese.

Pensavo che il Consiglio di un Ente importante come l’Università Agraria meritasse almeno una risposta abbiamo inoltrata per ben due volte la richiesta, firmata da tutti i Consiglieri.

Completamente ignorata, passata inosservata, probabilmente perchè a via della Pisana tutti erano alle prese per escogitare il metodo più opportuno per chiudere importanti reparti ospedalieri.

La Legge Regionale n. 74 del 4 dicembre 1989, prevede interventi e contributi per l’adeguamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche a Province, Comuni, Comunità montane e loro consorzi per gli edifici esistenti pubblici o aperti al pubblico di loro proprietà e non cita le Università Agrarie.

I finanziamenti regionali, prevedono domande che vanno presentate entro il 31 marzo di ogni anno, complete di progetti, rilevamenti, documentazione fotografica e quant’altro: rispettando questi termini chissà se e quando vedrò compiersi i lavori per abbattere le barriere architettoniche che mi impediscono l’accesso.

Stando ai criteri di priorità degli interventi, si nota che i fondi, devono essere destinati con priorità a quegli Enti e/o strutture che forniscono in maniera integrata più servizi e coinvolgono la partecipazione diretta dei cittadini.

Dal 26 Giugno u.s. sono entrato a far parte del Consiglio dell’Università Agraria di Tarquinia, gli uffici dell’Ente non a norma e rimangono per me inaccessibili. Vista la carica che ricopro e vista la mia situazione trovo a dir poco assurdo non poter accedere a questi servizi.

Detto ciò, mi rivolgo direttamente alla Presidente Renata Polverini, con la speranza che si pronunci al più presto dandomi delle risposte chiare e definitive, magari permettendo di scavalcare la complessa ed esagerata burocrazia che, in questo caso, non mi permette di esercitare al meglio i lavori politici che vorrei svolgere anche in sede prima della scadenza del mio incarico.

È un mio diritto svolgere il mio mandato ed è un suo dovere interessarsi alle vicende degli Enti e dei cittadini della sua Regione, il suo silenzio è inaccettabile e se persevererà sarò costretto ad andare da lei ed attendere finché non sarò ricevuto.

Marco Gentili
consigliere Pd


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