Riceviamo e pubblichiamo
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Palazzo Gentili, sede della Provincia
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la lettera di Angelo Sambuci, segretario provinciale della Uil Fpl, al presidente della Provincia Marcello Meroi - Questa mattina, presso la sala conferenze dell’amministrazione provinciale di Viterbo (in via Saffi), si è svolta un’assemblea dei lavoratori precari a vario titolo della Provincia indetta dalla Uil Fpl.
E', del resto, perfettamente noto e non contestato che la nostra organizzazione sindacale rappresenta la maggioranza di questi lavoratori, avendo già in passato ottenuto (e quale che fosse il colore dell’amministrazione in carica) importanti risultati in termini di avanzamento nel percorso di stabilizzazione.
All’assemblea hanno partecipato decine di giovani lavoratori, preoccupati per il loro futuro; alcuni di essi prestano servizio alle (sostanziali) dipendenze dell’amministrazione da oltre dieci anni (taluni anche per effetto di forme contrattuali diversificate nel tempo); gli stessi uffici del lavoro, che dovrebbero garantire e assicurare il rispetto del diritto del lavoro, svolgono la loro attività esclusivamente grazie a questi lavoratori.
I lavoratori atipici impiegati presso l’amministrazione provinciale sono decine e decine (oltre le 130 unità). E' semplicemente impensabile anche soltanto immaginare che l’attività amministrativa possa proseguire senza pregiudizio in assenza di questi lavoratori (a meno che non siano sostituiti, ovviamente, ma non certo per effetto dell’immissione nei ruoli di un paio di decine di impiegati).
Per quanto ci riguarda, non è questione di concorsualità o meno dell’accesso. Non si può impiegare un lavoratore per dieci anni e poi metterlo alla porta. Questo non è consentito ai datori di lavoro privati e non può esser consentito ai datori di lavoro pubblici, che, anzi, dovrebbero dare l’esempio.
Dal punto di vista giuridico, siamo perfettamente consapevoli – in questo confortati dai nostri legali di riferimento – che non sia possibile individuare, allo stato della normativa, alcun percorso legale di stabilizzazione, almeno per i lavoratori interinali, che sono la stragrande maggioranza.
Tuttavia, non ci risulta alcun ostacolo normativo al rinnovo dei contratti attualmente in essere, salvo che, ovviamente, le esigenze che li hanno determinati non siano venute meno, per esser state trasferite le funzioni ad altro ente, o per aver provveduto l’amministrazione con personale di ruolo.
A parte questo, il presidente della Provincia ha ripetutamente dichiarato di non voler assumere alcuna iniziativa in danno dei lavoratori, se non costretto dal quadro legale e normativo, e di voler improntare la propria condotta al confronto con le parti sociali.
Ecco, precisamente, con questa lettera si apre il confronto con le parti sociali.
Chiediamo di essere convocati. La nostra proposta è che, indipendentemente dalle prospettive di stabilizzazione (che sono, comunque, questione diversa) sia assicurato il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, rinnovando le tipologie contrattuali in essere.
Ove appaiano sussistere degli ostacoli in tal senso, chiediamo ci vengano manifestati, per poterli studiare e fornire il nostro contributo.
Ove, al contrario, si intenda procedere a licenziamenti o interruzioni di rapporti di lavoro consolidati senza alcuna necessità giuridica, faremo alla perfezione il nostro compito istituzionale, adottando ogni possibile iniziativa, sindacale e giuridica, a cominciare dallo stato di agitazione del personale precario.
Angelo Sambuci
Segretario generale Uil Fpl
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