Riceviamo e pubblichiamo - Giù le mani dal nostro ospedale. Non siamo più disposti ad accettare tagli indiscriminati basati sulla mera analisi di numeri bruti, disponendo le esigenze e la volontà di un’intera cittadinanza.
A nome dell’associazione che rappresento non accetteremo mai che qualcuno decida le sorti del nostro futuro, anche se in passato troppe volte questo è successo, vedi centrale a carbone. Il buco nella sanità laziale è il frutto di una scellerata gestione pregressa iniziata con la giunta Badaloni e proseguita con Storace e Marrazzo.
Ora la Polverini si trova a gestire una patata altro che bollente; è necessario però che il nuovo Presidente prima di calare dall’alto decisioni sbagliate, venga a Tarquinia ad ascoltare non i soli politici, ma i cittadini che sicuramente saranno in grado di farle cambiare idea.
L’ospedale è stato costruito con il sudore e la fatica dei soli tarquiniesi e non è tollerabile che all’improvviso venga cancellata una parte importante della nostra storia e del nostro futuro. La voragine nel bilancio della sanità va richiusa in un altro modo a cominciare dagli stipendi dei direttori sanitari e dei primari, dagli sprechi e sperperi di denaro pubblico.
Non si può azzerare un’eccellenza del nostro territorio, riconosciuta tale da tutti i paesi limitrofi. Bisogna preservare la qualità ed andare a colpire veramente dove si potrebbe colpire, ma troppo spesso non si vuole colpire.
Bruno Catini
Presidente dell’Associazione politico-culturale IdeAzione
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