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Tuscania - Dura critica dell'opposizione al Comune
"Una vera politica di sviluppo non si fa col baccalà"
Viterbo - 10 agosto 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Siamo curiosi di sapere quale è il legame del baccalà con la tradizione culinaria popolare di Tuscania, visto che 2,3 volte l’anno viene riproposta la sagra di questo alimento che, senza nulla togliere alle sue caratteristiche, non ci pare abbia molto a che vedere con la nostra terra.

Ma curiosità che sicuramente rimarranno tali, a parte, riteniamo che quella che è andata in scena nei giorni scorsi, con la riproposizione della kermesse mangereccia, è stata solo l’ennesima dimostrazione del decadimento culturale di Tuscania, città ormai in balia della prima tavolata che si presenta davanti, a fronte di centri con minori vocazioni e potenzialità programmano la loro crescita attraverso la promozione delle risorse di cui dispongono, mentre quest’anno, a Tuscania, per la prima volta non abbiamo neanche letto il programma dei festeggiamenti per i nostri Santi Patroni Veriano, Marcelliano e Secondiano.
“L’unico effetto di queste iniziative è l’evidente impoverimento del settore della ristorazione tuscanese, da sempre tra i più qualificati del Viterbese, soggetto ad una concorrenza che punta solo sulla quantità, per fare cassa potremmo comprendere se tutto ciò si basasse sul volontariato locale, e servisse a reperire fondi per altri progetti a favore della città, come succede altrove. Ma, a quanto ci risulta, l’unico obiettivo degli organizzatori, per altro di fuori, è il guadagno: non comprendiamo, dunque, quali siano i vantaggi dell’abuso di tali manifestazioni per Tuscania.

A questo punto ci pare quanto meno opportuno porre alcune semplici domande di buon senso:

1) l’Amministrazione Comunale ha contattato i ristoratori di Tuscania, per sondare la loro eventuale disponibilità a organizzare la festa?;

2) quanto hanno pagato, di occupazione di suolo pubblico, gli organizzatori?;

3) quale è la percentuale di incasso che verrà destinato in beneficienza, visto che nei manifesti affissi non veniva specificato?;

4) a quanto ammonta l’incasso totale della manifestazione?

5) chi è l’Assessore comunale che ha caldeggiato la sagra, e su quali presupposti è stata scelta?;

6) in quale Comune paga le tasse l’associazione organizzatrice?”.

Lista “Patto per Tuscania”


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