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Laura Allegrini,
senatrice Pdl
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Riceviamo e pubblichiamo - A cinque mesi dal varo della Finanziaria 2008, ultimo scellerato atto dell’ex governo Prodi, sono ancora molte le vittime del tristemente noto articolo 3.
Questa norma, di fatto, ha modificato le modalità di accesso ai contratti flessibili.
Il requisito precedentemente richiesto, la «provata competenza» è stato innalzato dalla Finanziaria alla: «particolare e comprovata specializzazione universitaria».
La Provincia di Viterbo, adottando un’interpretazione assolutamente restrittiva della norma, ha falcidiato numerose professionalità di comprovata esperienza pluriennale che si sono viste precludere la possibilità di lavorare, per mancanza del titolo accademico nei corsi di formazione.
I corsi Fse non gravano sulle casse delle amministrazioni trattandosi, com’è noto, di una semplice partita di giro.
I fondi europei sono soltanto gestiti dalla provincia, la quale non può disporne se non per l’attuazione dei corsi.
I precari vengono pagati con questi soldi senza costi aggiuntivi per l’amministrazione.
La L.R. 1509 del 2002 richiama a ogni piè sospinto il requisito della professionalità e della competenza degli operatori della formazione, prevedendo addirittura qualifiche senior e junior in relazione agli anni di esperienza maturata.
Soprassedendo sulla possibile “incostituzionalità” della norma, che opera in realtà un discrimine tra i cittadini nell’accesso al lavoro, il fatto importante è che l’amministrazione provinciale, lungi dal cercare soluzioni, sia rimasta assolutamente inerte nei confronti delle persone colpite dal provvedimento in questione.
La senatrice Laura Allegrini si è fatta interprete del disagio dei “disoccupati per Legge” interpellando a più riprese il presidente Mazzoli e ottenendo dallo stesso le più ampie rassicurazioni sulla rapida e positiva soluzione del problema.
Purtroppo, al di là di vuoti proclami, la situazione resta ferma al primo gennaio.
Nel contempo si è potuto notare come altre amministrazioni, dalla Regione Toscana alla Comunità montana dei Cimini, abbiano adottato interpretazioni diverse della normativa, sicuramente più elastiche e meno pregiudizievoli per i non laureati.
“Non si critica afferma la Sen. Allegrini - il fatto che debba essere operato un distinguo tra chi è laureato e chi non lo è; ma alcune mansioni e funzioni possono certamente essere affrontate da chi, sino ad oggi, le ha svolte e ha maturato esperienza in tal senso.
Confido ancora sulla sensibilità del Presidente Mazzoli affinché, dopo sei mesi, si possa trovare una soluzione positiva al problema.”
Laura Allegrini, senatrice Pdl