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La struttura
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Riceviamo e pubblichiamo - Gentile redazione di Tusciaweb,
vorrei ricollegarmi alle polemiche ed al “J’accuse” del Maestro Peternesi in merito agli “obbrobri” viterbesi ed alla “mala amministrazione” della città per portare a conoscenza dei cittadini un caso, a mio avviso eclatante, di “obbrobrio” a ridosso alle mura della città.
Infatti da qualche giorno è sorto come per incanto una sorta di “capannone” di uno sgargiante colore bianco (forse una tensostruttuta?) a Valle Faul all’interno di una nota discoteca della zona costruita nel cuore di Viterbo praticamente appoggiata alla cinta medievale.
Mi chiedo come la Commissione Ornato del Comune abbia potuto autorizzare questo “obbrobrio” che provoca un notevole impatto visivo a chi guarda in direzione delle mura di cinta.
Come può il sindaco di Viterbo aver autorizzato una cosa simile?
Come mai non interviene la Sovrintendenza alle Belle Arti visto che si tratta di un bene storico?
La salvaguardia di questa ricchezza storica per la città e l’Italia (e lo dico da romano innamorato frequentatore di Viterbo da quasi 20 anni) deve essere tutelata e testimoniata. A tal fine pregherei la redazione di Tusciaweb, come già ottimamente fatto per la questione del Bulicame, di voler provvedere a meglio documentare questa “struttura” meglio di quanto possa aver fatto io.
Certo che la questione, grazie anche al vostro interessamento oltre a quello degli altri organi di stampa a cui con la presente mi appello, possa evitare di dover portare la questione all’interesse di organi competenti quali Italia Nostra, il FAI, la Legambiente, ecc e così facendo in qualche modo “macchiare” l’immagine della città intera.
Se di struttura “temporanea” trattasi mi auguro si possa rapidamente provvedere allo smontaggio ed a una ridefinizione della presenza di strutture così impattanti sostanzialmente “all’interno” dei muri perimetrali della città.
Cordialmente
Maurizio Lattarulo